Credete che i canottieri abbiano invaso solo il Naviglio Grande? Nulla di più sbagliato! Se in Darsena si fronteggiavano la Canottieri Olona e quelli della Milano, sulla Martesana era la Canottieri Gorla Martesana a farla da padrona con tanto di sede storica e pontile nella bella Villa Angelica.
Peccato che oggi sia rimasta solo qualche cartolina a testimoniare l’atletico passato di Gorla e della sua villa in stile neogotico. Al suo posto negli anni ’60 del XX secolo è sorto il monastero di Santa Chiara gestito dalle suore Clarisse, un anonimo edificio di mattoni rossi.
Ma andiamo con ordine. La costruzione di Villa Angelica risale al 1600 e deve il suo nome alla torretta che il conte De Peyre, alla fine dell’800, fece costruire in onore della moglie Angelica.
Le poche testimonianze rimaste raccontano che all’inizio del XX secolo la villa divenne la sede della Canottieri Gorla Martesana, ma tra le due guerre mondiali inizò il declino. Dopo gli anni ’40 infatti la società chiuse e la villa venne rilevata dal Dopolavoro Magneti Marelli.
Villa Angelica sul Naviglio della Martesana
La Canottieri Gorla Martesana annovera tra i suoi atleti di punta ben due atleti: Manfredini Ermenegildo e Mario Lazzati.
Dopo la chiusura della Canottieri Martesana, Manfredini e Lazzati con altri soci della Canottieri Martesana si trasferirono alla Canottieri Olona di Milano, in zona Naviglio Grande (Ripa Ticinese). Qui vinsero i campionati del mondo nel 1935 con il quattro senza (Mario Lazzati, Ermenegildo Manfredini, Lucio Zuccaro, Augusto Ripamonti) e arrivarono terzi agli Europei di Berlino. Nel 1937 la coppia Manfredini e Lazzati vinse il campionato europeo di Amsterdam con il due senza.
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