Avere un fratello maggiore vuol dire eterno confronto e pochi apprezzamenti. Se poi è anche molto famoso, l’unica strategia salvavita è scivolare lontano sperando che nessuno scopra la parentela.
Eppure anche i fratelli minori hanno un proprio stile e caratteristiche che li rendono unici.
Lungo il Naviglio Pavese. Ne sanno qualcosa i tanti castelli medievali che sorgono lungo il Naviglio Pavese, ultime testimonianze di un passato fatto di rocche, presidi sul territorio e tanta campagna. Certo non sono nulla in confronto al Castello Sforzesco, ma anche loro racchiudono in pezzetto di storia e una bellezza tutta da scoprire.
Nascosti e dimenticati. I più fortunati sono stati restaurati e messi a disposizione di cittadini, altri sono rimasti in mano a privati che non possono (o vogliono) ristrutturarli. Sono nascosti tra cascine o campi di riso e aspettano con pazienza il momento di tornare all’antico splendore.
Se siete curiosi di conoscere tutti i castelli medievali che si trovano lungo il percorso del Naviglio Pavese incominciate a prendere appunti per la prossima gita fuoriporta…
Castello di Buccinasco
Bello ma impossibile. Sfortunatamente il castello di Buccinasco è uno di quei fratelli minori molto difficili da vedere. E’ di proprietà privata e anche ammirarlo dall’esterno risulta molto difficile visto che si trova all’interno di una cascina. Eppure la struttura è unica e ben conservata. Si tratta infatti di un edificio monoblocco a pianta quadrata risalente al Trecento.
Rimaneggiato nei secoli. La facciata principale è caratterizzata da un elegante colonnato a cinque campate al piano terra, sormontato da un loggiato a dieci campate al primo piano. Gli altri tre lati sono privi di colonnati e l’irregolarità delle numerose finestre (di foggia e proporzioni anche molto diverse tra loro) mostra i segni delle numerose trasformazioni subite nel tempo dalla fortezza.
Risultano documentate almeno due visite in loco di Ludovico il Moro, la prima delle quali nel 1463, e fu probabilmente in questo periodo che va datata la trasformazione del castello da fortilizio a residenza nobiliare di campagna.
Dove: Buccinasco, frazione Castello, tra via Pezzoli e via Osnaghi.
Visitabile: no
Castello di Rozzano a Cassino Scanasio
Ancor più impenetrabile è il castello visconteo di Cassino Scanasio a Rozzano. Il castello infatti si trova all’interno di un complesso residenziale privato, cinto da una cancellata. Un vero peccato visto che dopo i restauri ha ritrovato l’antico splendore: l’edificio a pianta rettangolare, tipico del Trecento, che racchiude una corte interna e quattro torri angolari aggiunte successivamente.
Dai Trivulzio ai Visconti di Modrone. La presenza di un nucleo fortificato presso le cassinae scanasane è attestata fin dall’anno Mille, ma l’aspetto attuale fanno pensare ad un’origine più tarda. Proprietaria della fortezza fu per lungo tempo la famiglia Trivulzio ma nel 1836 fu ceduta ai Visconti di Modrone che promossero importanti lavori di ristrutturazione. A ricordare gli splendori del passato rimangono le finestre gotiche e la biscia viscontea scolpita sull’arco di ingresso.
Dove: rione Cassino Scanasio, via Castello, Rozzano.
Visitabile: no
Castello di Pieve Emanuele a Tolcinasco
Salvato dal Golf Club. Una piccola deviazione merita il castello di Tolcinasco, frazione di Pieve Emanuele, restaurato e aperto al pubblico l’ultimo sabato di ogni mese.
Fatto costruire dalla famiglia D’Adda famiglia D’Adda, al castello rurale si accompagna una corte agricola fortificata. Il complesso si compone di una “rocchetta” isolata e di un cascinale, munito di quattro torri agli angoli.
Cascinale fortificato. La struttura del castello mostra come originariamente fosse adibito a granaio: l’edificio principale infatti si apre in un grande arco che consentiva il transito dei carri e la loro sistemazione in locali situati al piano superiore, con pavimento in pendenza per far scorrere il grano verso il basso.
Da molti viene definito il più bell’esempio di cascinale fortificato della Bassa Milanese e guardandolo troneggiare in mezzo al campo da golf che lo circonda non possiamo che essere d’accordo.
Dove: località Tolcinasco, Pieve Emanuele.
Visitabile: l’ultimo sabato del mese. Prenotazioni e info presso la Biblioteca Comunale tel. 02 90420046 / 347 247 1621
Castello di Binasco
Su una delle più importanti via commerciali. Ritornando lungo il Naviglio Pavese troviamo la cittadina di Binasco, snodo centrale dei traffici tra Milano e Pavia fin dall’antichità. Proprio per questo motivo i Visconti costruirono un altro dei loro castelli tra il XIII e il XIV secolo sui resti di una più antica fortificazione.
Durante le sue centinaia di anni è stato inoltre teatro di uno degli episodi più atroci della storia dei Visconti.
Nel 1418 infatti Filippo Maria Visconti, sospettando di adulterio la moglie Beatrice Lascaris di Tenda, la fece decapitare al termine di un processo sommario proprio nel castello di Binasco.
Sede del Comune e delle associazioni. L’edificio ha pianta quadrangolare allungata, con alte mura merlate che racchiudono una corte centrale. Delle quattro torri angolari ne rimangono solo due, ma il fossato (oggi riempito) e il ponte da cui si entra lo rendono davvero suggestivo.
Oggi il castello è sede del Comune e per ammirare il cortile interno con il porticato e la loggia basta entrare dal ponte principale!
Dove: via Matteotti, Binasco
Visitabile: durante gli orari di apertura del Comune. Anche la proloco organizza visite guidate: http://www.prolocobinasco.it/
Castello di Pavia
Il nostro viaggio lungo il Naviglio Pavese alla ricerca di castelli non può che finire a Pavia, eterna sorella minore di Milano. Qui però il confronto con il castello Sforzesco non è per nulla scontato.
Da Petrarca a Leonardo. Ludovico il Moro, appena nominato duca, chiamò a decorare gli interni Bramante e Leonardo Da Vinci: fu il genio a dipingere in color azzurro cielo con stelle in oro zecchino i saloni che oggi sono sede dei Musei del Risorgimento e Gallico Romano.
Per non parlare poi del Petrarca che proprio nella torre della Biblioteca lavorò alla sistemazione e presentazione di preziosi libri scritti a mano.
Torniamo alle origini. Fu Galeazzo II Visconti a far costruire il castello nel 1360 con un grandioso parco di caccia, che si estendeva originariamente per una decina di chilometri, fino alla Certosa di Pavia. Oggi di tutto quel territorio rimane solo il Parco della Vernavola.
Il castello Visconteo fu utilizzato più come residenza privata che come struttura difensiva e divenne ben presto un elegante esempio di architettura rinascimentale.
L’edificio ha pianta quadrata con dei torrioni angolari e all’interno comprende un elegante cortile, con un portico sostenuto da colonne in pietra che d’estate diventa il palcoscenico ideale per manifestazioni ed eventi culturali.
Dove: viale XI Febbario 35, Pavia
Visitabile: è sede dei Musei Civici e ospita a la civica Pinacoteca Malaspina
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