Quando la neve imbianca Milano, sui Navigli cade il silenzio. Nei versi di Alda Merini è racchiuso il segreto della pace che aleggia sui canali meneghini quando i fiocchi candidi ricoprono le strade e i tetti delle case. La poetessa dei Navigli ha visto spesso dalla sua finestra in via Ripa di Porta Ticinese quel magico attimo in cui i cristalli toccano la superficie umida del Naviglio Grande e si sciolgono come d’incanto. L’acqua e la neve rendono l’atmosfera ovattata e sembra di passeggiare fuori dal tempo.
Paesaggio immacolato. Lo sanno bene i pittori che hanno immortalato con la loro tavolozza i barconi e le rive imbiancate o il paesaggio immacolato dei navigli dopo una bella nevicata.
Osservare Milano sotto questa coltre di silenzio, quando la cerchia interna non era stata ancora coperta, è un’emozione unica. Ecco allora tutti i quadri di Milano con la neve e dove potete ammirarli!
Segantini e la vita lungo l’Alzaia
Segantini e Milano. Non potevano mancare i Navigli di Milano tra i dipinti di Giovanni Segantini (1858-1899). Tra ritratti di vita contadina e montagne innevate spiccano infatti i canali navigabili della città in cui il pittore visse per molti anni. Il legame tra la città di Milano e Segantini è dovuto proprio al suo soggiorno nel quartiere dei Navigli fin dal 1865. Fu allora che il giovane lasciò il Trentino dopo la morte della madre e si stabilì a Milano dalla sorellastra. Seguirono anni di vagabondaggio dopo i quali Segantini tornò a Milano e la sua arte fu riconosciuta da galleristi e critici.
Barconi sotto la neve. A Segantini si devono due bellissimi ritratti dei Navigli con la neve. Due quadri, esposti alla mostra di Palazzo Reale a Milano, dove i barconi coperti di neve ormeggiati lungo l’Alzaia sembrano finalmente riposare delle loro fatiche. Intorno scene di vita quotidiana: signorine che passeggiano o gente che stende i panni nonostante il freddo.
Inganni e la cerchia interna imbiancata
Vedute dei Navigli. Se vi siete persi i quadri di Segantini a Palazzo Reale potete rifarvi con la serie di vedute dei Navigli raccolte alle Gallerie d’italia. L’ingresso alla raccolta di quadri dell’800 e ‘900 di Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo è gratuito… e già questa è una buona scusa per andarci!
Tra i quadri esposti ce ne sono due di Angelo Inganni (1807 – 1880) che sono dei veri e propri pezzi unici. Non solo perché di immenso valore artistico, ma perché ritraggono il centro di Milano quando ancora scorreva l’acqua nella cerchia interna. Un panorama che oggi possiamo solo immaginare.
Vita e poesia nei Navigli. Due opere in particolare rendono bene l’idea di com’era Milano quando nevicava. Guardare il ponte di Porta orientale o il Naviglio di viadella Vittoria con i fiocchi cadenti riporta alla ete quanta vita c’era nei canali e quanta poesia trasmettevano i nostri corsi d’acqua cittadini.
Gallerie d’Italia: Piazza della Scala, 6.
Orari: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30 (ultimo ingresso 18.30). Giovedì dalle 9.30 alle 22.30 (ultimo ingresso 21.30). Lunedì chiuso.
Ingresso: gratuito
Grossi e la conca di via Arena

Le chiuse di via Arena. Meno conosciuto di Inganni e Segantini è sicuramente Giannino Grossi (1889-1969). A lui si deve una magnifica veduta della conca di via Arena, oggi completamente scomparsa. La particolarità del quadro non è dovuta solo alla sensazione di calma e immacolatezza delle case che danno lungo il Naviglio, ma di consegnare ai posteri l’immagine del sistema che regolava il livello dell’acqua e permetteva ai barconi di passare dalla Darsena alla cerchia interna dei Navigli.
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