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Vacanze di Natale tra i Navigli con Segantini, Inganni e Canella

22 Dicembre 2014 by navigli24 1 commento

«Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla». Le parole del fotografo Josef Koudelka andrebbero scritte a caratteri cubitali sulla carta d’identità dei milanesi, naturali o acquisiti. Troppe volte infatti non resistiamo all’impulso di scappare dalla nostra città e finiamo così per perderci quello che invece i turisti ci invidiano.
E allora perché non approfittare delle vacanze di Natale per riscoprire quali erano gli angoli più magici di Milano e rispolverare un po’ di storia dei Navigli? Le occasioni da sfruttare non mancano: dalla mostra di Segantini a Palazzo Reale fino ai quadri dipinti da Angelo Inganni e da Giuseppe Canella visibili gratuitamente alle Gallerie d’Italia, passando per il Museo dei Navigli e i suoi sotterranei.

I Navigli di Milano ritratti da Segantini

segantini navigli
Ponte di San Marco, Giovanni Segantini.
segantini navigli
Scene di vita quotidiana lungo i Navigli di Milano.
segantini navigli
Neve sui barconi dei navigli.

Avete tempo ancora fino al 18 gennaio per andare a vedere la mostra allestita a Palazzo Reale su Giovanni Segantini (nato nel 1858 ad Arco in Trentino, e morto a soli 41 anni, nel 1899, a Pontresina in Svizzera). Se vi vengono in mente solo cime innevate e pascoli alpini sappiate che fu proprio a Milano che Segantini coltivò il suo talento: prima tra i banchi dell’Accademia di Brera, poi sotto l’ala protettrice dei galleristi Grubicy.
Dopo la morte della madre. Il legame tra la città di Milano e Segantini è dovuto al suo soggiorno nel quartiere dei Navigli fin dal 1865. Fu allora che il giovane lasciò il Trentino dopo la morte della madre e si stabilì a Milano dalla sorellastra. Seguirono anni di vagabondaggio, riformatorio e praticantato come fotografo presso la bottega dell’altro fratellastro, Napoleone, a Borgo Valsugana.
Accademia di Brera. Alla fine del 1874 Giovanni tornò a Milano per studiare pittura all’Accademia di Brera, ottenendo riconoscimenti e facendo amicizia, fra gli altri, con Previati, Longoni, Morbelli, Bistolfi.
Scene di vita quotidiana. Con la stessa facilità con cui si guarda fuori dalla finestra, Segantini ritrasse ogni particolare della vita quotidiana che si svolgeva intorno ai Navigli: dai barconi ormeggiati a riva coperti di neve fino fino alle casalinghe che stendevano i panni d’inverno passando poi per le signorine vestite a festa con i loro colorati ombrellini che passeggiavano allegre sul ponte di San Marco.

La mostra costa 12 euro ed è aperta fino al 18 gennaio con i seguenti orari: dalle 9:30 alle 19:30; giovedì, venerdì e sabato dalle 9:30 alle 22:30; domenica dalle 9:30 alle 21:00 (la biglietteria chiude un’ora prima).

Festività natalizie: 24 e 31 dicembre dalle 9:30 alle 14:30; 25 dicembre dalle 14:30 alle 18:30; 26 dicembre, 5 e 6 gennaio 9:30-19:30; 1 gennaio dalle 14:30 alle 22:30.

I Navigli di Inganni e Canella alle Gallerie d’Italia

Canella-naviglio-di-san-marco-milano
Veduta del Canale Naviglio presa sul Ponte di San Marco dipinto da Giuseppe Canella nel 1834.
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Il Naviglio di San Marco dipinto da Angelo Inganni. Il palazzo bianco in fondo ospita ora la Fondazione Corriere della Sera.
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Il Naviglio in via Fatebenefratelli dipinto da Angelo Inganni nel 1835. A sinistra si vede la chiesa di San Marco.
inganni ponte porta orientale
Veduta presa sul ponte di Porta orientale con neve cadente, Angelo Inganni, 1850.
naviglio milano neve inganni
Angelo Inganni, Naviglio di via della Vittoria sotto la neve, 1845.

Entrata gratuita. Se il ponte di San Marco dipinto da Segantini vi ha incuriosito non potete perdervi la serie di vedute dei Navigli raccolte alle Gallerie d’italia. L’ingresso alla raccolta di quadri dell’800 e ‘900 di Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo è gratuito… e già questa è una buona scusa per andarci!
San Marco e il tumbùn. Qui potrete rivedere uno degli scorci più caratteristico di Milano: il tratto del Naviglio che dalla conca dell’Incoronata arrivava al tumbùn di San Marco, oggi coperto, ma dove si può ancora riconoscere i palazzi che vi si affacciavano come quello dove ha sede il palazzo della Fondazione Corriere della Sera.
Inganni e San Marco. A farla da padrone sono i quadri di Angelo Inganni, pittore bresciano (1807 – 1880) che si stabilì a Milano nel 1827 quando fu chiamato alle armi nel battaglione Cacciatori a Milano. Qui venne notato dal maresciallo Radetzky a cui eseguì un ritratto e che, dispensatolo dal servizio militare, gli valse l’iscrizione all’Accademia di Brera nel 1833. Apprezzato dalla citica, Inganni aveva il suo studio proprio in San Marco e divenne uno dei più ricercati vedutisti del XIX secolo. La chiesa di San Marco e il Naviglio che scorreva lungo via Fatebenefratelli e dava vita alla cerchia interna sono uno dei soggetti preferiti da Inganni.
Canella e le vedute di Milano. Accanto a lui fa bella mostra di sé una veduta del Naviglio dal ponte di San Marco eseguita da Giuseppe Canella (Verona, 1788 – Firenze, 1847). Anche lui come Angelo Inganni studiò a Brera e dal 1832 si dedicò all’esecuzione di vedute cittadine caratterizzate dall’interesse per la cronaca della vita contemporanea.

Gallerie d’Italia: Piazza della Scala, 6. Orari: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30 (ultimo ingresso 18.30). Giovedì dalle 9.30 alle 22.30 (ultimo ingresso 21.30). Lunedì chiuso.

Festività natalizie:  apertura regolare nei giorni 26 dicembre 2014 e 6 gennaio 2015, chiuse nei giorni 24 e 25 dicembre, 31 dicembre 2014 e 1 gennaio 2015.

Il Museo dei Navigli e i suoi tesori nascosti

museo navigli roggia
Dove scorreva la roggia.
museo navigli soffitto
Il soffitto della volta perfettamente conservato.
La fontana del Museo dei navigli
chiusa navigli milano
La conca di via Arena dipinta da G. Grossi, primo ‘900.
Darsena Milano
Il trofeo e Piazza XXIV Maggio dipinti da Giovanni Migliara, 1824.

Su prenotazione. Per visitare il Museo dei Navigli dovete prenotare la visita e portare più gente possibile, visto che nel biglietto è compresa la guida e quindi il costo si divide. Ma appena mettete piede all’interno vi sembrerà di essere catapultati nella Milano di fine ‘800. Non solo perché a pochi metri dall’entrata si trova la conca dell’Incoronata, pur senza le sue porte mandate a far restaurare, ma perché il museo è fatto per darvi un’idea completa di cosa voleva dire abitare in una città attraversata dall’acqua.
Nei sotterranei l’antica roggia. Il piano terra coi suoi grandi quadri, copie delle opere più famose, è fatto per lasciare a bocca aperta soprattutto i bambini. Ma se volete rituffarvi indietro nel tempo meglio che scendiate le scale. È nei sotterranei infatti che il Museo nasconde il suo più interessante segreto: all’interno è ancora possibile vedere il percorso dell’antica roggia che scorreva parallela al naviglio e alimentava una fabbrica di Tabacchi. I segni del passaggio dell’acqua sono ovunque e chiudendo gli occhi sembra ancora di sentire il rumore della corrente. Risalendo le scale potrete ritornare nella Milano del XXI secolo con le sue strade e parcheggi al posto dei Navigli. Ma sarete in grado di vedere i navigli anche là dove sono ormai asciutti.

Per visitare il Museo dei Navigli telefonare allo 02.2900 1068

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Commenti

  1. Lorenzo dice

    29 Dicembre 2014 alle 11:03

    Un’altra bella scoperta grazie a Navigli24!

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